Il popolo vedeva , i capi deliberavano , e Cristo crocefisso – donatosi completamente per la nostra salvezza – in silenzio. Quello del popolo è un silenzio che allontana di più il Mistero dalla persona che è quasi ceca e alienata nella sua anima dall’evento della salvezza. È un silenzio che vuol rimanere fuori del dramma, uno che vuole annichilare la propria partecipazione; che esclama in sé, non lo conosco (Lc 22:57). Invece quello del Signore Gesù è un silenzio appassionato, pieno della Verità, di Lui stesso, della Sua dimora mistica, nell’anima. È un silenzio che tace fino a promettere, oggi sarai con me nel paradiso . (Lc 23:43) Quindi, la croce è la partecipazione simultaneamente attiva e passiva, ascetica e mistica, dell’anima nell’opera divina della redenzione. È l’essere disponibili e liberi di impegnarsi nel proprio cammino verso la Gerusalemme celeste non per causa propria ma per essere mossi in cammino da Dio stesso, dal essere coinvolti dall’Amore ad amare, anche nei pr...